Concorso Letterario Nazionale 88.88
IV Edizione

24 febbraio 2018

Ringraziamo di cuore tutti gli autori che hanno partecipato alla quarta edizione del Concorso 88.88 che si è conclusa il giorno 8 febbraio 2018.
La partecipazione è stata superiore a quella della terza edizione.
Le operazioni di registrazione e di controllo hanno avuto termine e la commissione giudicante, composta da otto giudici, ha iniziato i lavori di valutazione che proseguiranno fino alla fine di marzo.

Entro la prima metà di aprile verranno pubblicati i titoli degli otto racconti premiati e i nomi dei relativi autori.
I dettagli relativi alla premiazione, prevista a maggio a Torino, verranno comunicati nel mese di aprile.

12 aprile 2018

Durante lo svolgimento della quarta edizione del Concorso 88.88 è stato battuto ogni record riguardo al numero di racconti inviati rispetto alle precedenti tre edizioni.

I nostri ringraziamenti vanno a tutti gli autori che hanno partecipato accettando la sfida delle 8.888 battute. Un ringraziamento aggiuntivo va a coloro che hanno partecipato a più di una edizione del concorso.

Ringraziamo il nostro partner Aurora – Aurea Signa – Officina della Scrittura che ha messo a disposizione i prestigiosi premi che verranno consegnati agli autori dei racconti classificatisi dal primo all’ottavo posto.

Ringraziamo tutti i componenti della commissione giudicatrice che hanno dedicato tempo e impegno alla lettura e alla valutazione dei racconti.

I risultati e i dettagli relativi alla Festa di Premiazione prevista domenica 13 maggio 2018 alle 12.00 presso il Salone del Libro – sala Arancio – sono stati pubblicati sul sito della nostra Associazione culturale www.yowras.it

Durante lo svolgimento della quarta edizione del Concorso 88.88 è stato battuto ogni record riguardo al numero di racconti inviati rispetto alle precedenti tre edizioni.

Questa la classifica dei racconti premiati, dal primo all’ottavo posto con le relative descrizioni:

Ai vincitori vanno le nostre più vive congratulazioni.

1) L’attesa – Orfeo Conato – Melzo (Milano)
Siamo attori della nostra vita, fino alla fine. La si può raccontare anche in una cella, ripercorrendo pensieri, fatti, ricordi, anche quelli che non si hanno ancora e non si avranno mai, e fino alla fine possiamo cercare di capire se il male fatto è ancora importante o se conta solo quell’unico momento atteso per undici anni nel braccio della morte.

2) Filomena – Lorenzo Ambrosi – San Giovanni Ilarione (Verona)
La storia delle nazioni, le guerre, la politica e tutto il resto diventano pagine sui libri di scuola. Poi c‘è la vita che scorre e che riempie i giorni di una donna di umili origini nella prima metà del 1900. Il racconto-regalo di un nipote alla sua Nonna Filomena e al suo sorriso dolce e pacato.

3) Le fragili note – Gianni Gandini – Albiolo (Como)
Ci sono specchi con i quali confrontarsi è impossibile. In questa memoria faticosa, la narrazione scorre senza dare la possibilità di capire, sino quasi alla fine, di quale dolore si tratti. Una famiglia, una malattia, una “partitura complessa” da suonare mentre i granelli della clessidra scendono inesorabilmente verso il dolore più grande.

4) Ho visto una foglia staccarsi dal ramo – Laura Antonilli – 14 anni – Isernia
I bambini fanno giochi attenti, dai quali si può imparare che la realtà che si vede non è quasi mai quella che succede. La vita vista dalla finestra ci condanna a sbagliare. Possiamo imparare a scendere in strada, a crescere e a capire.

5) Venere in cucina – Feliciano Casanova de Marco – San Pietro di Cadore (Belluno)
Le donne hanno armi che solo loro sanno usare alla perfezione. Gli uomini, questa è la morale, sono creature di plastilina nelle loro dita, anche quando pensano di primeggiare in un campo che da sempre li vede protagonisti.

6) L’uomo più felice del mondo – Diego Ria – Calambrone (Pisa)
E’ difficile negare l’apparenza. Ciò che prende in questa narrazione è la storia. Si sta dalla parte del tonto che tonto non è. Nel percorrere le righe del racconto prende una gran voglia di vendetta, e quando il tonto fa quello che deve fare si tira un sospiro di sollievo e parte, quasi inconsapevolmente, un applauso liberatorio.

7) Via Santa Maria Maddalena, 8 – Costantino Lupato – Thiene (Vicenza)
E’ una questione di principio. Se un lavoro va fatto, va fatto, senza se e senza ma. E in queste condizioni si diventa un esempio che dovrebbe essere tale per tutti. L’esempio di chi non si arrende a costo del ridicolo, anche perché, se si arriva al fondo del proprio lavoro, i ridicoli sono sempre gli altri.

8) Una grinza sul pizzo – Mario Scarmoncin – Collegno (Torino)
L’apparenza inganna, anche se un’anziana e scrupolosa ricamatrice di pizzo altro non può fare che aggiustare un dettaglio infinitesimale che solo lei conosce e che nessun altro noterà mai. Oppure no? Questo il commissario Caputi non lo può sapere.

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Anche quest’anno, in aggiunta ai racconti classificatisi dal primo all’ottavo posto, l’Associazione YOWRAS ha deciso di evidenziare altri otto racconti a cui è stata assegnata, ex aequo, una menzione speciale.

Questo l’elenco delle menzioni speciali con le relative descrizioni:

- La Barca Nel Bosco – Lucio Aimasso – Guarene (Cuneo)
La confusione regna nella testa dei vecchi: questo è quello che noi crediamo. Forse è quello che loro vogliono farci credere. L’amore è in agguato fra le righe di un racconto che con tenera ironia descrive la vita piccola e quotidiana della Residenza Anni Felici.

- P come particolari – Lino Bertolas – Monteforte d’Alpone (Verona)
Quando sei preciso, sei preciso. Non ce n‘è per nessuno. E allora ti senti in grado di dire la tua, di fare il pignolo, di essere quello che corregge, che scarta, che scruta il dettaglio. Poi a un certo punto della tua esistenza trovi uno di quelli a cui proprio non puoi trovare nemmeno un difetto. Forse.

- Quella volta in cui Dio imbracciò una chitarra – Gabriele Dolfi – Viadana (Mantova)
Allora, parliamoci chiaro. Dio non suona la chitarra, non l’ha mai suonata e non la suonerà mai. Ma se lo facesse, cosa suonerebbe? Canzoni composte da lui? E con chi formerebbe una band? E a suonare sarebbe il migliore? E cosa succederebbe se una filodiffusione universale diffondesse il rock & roll sulla Terra?

- La mia vita in una partita – Martina Lombardo – 13 anni – Milano
Io posso farcela. Ecco, questo è ciò che tutti noi dobbiamo tenere ben presente. Non possiamo dire che non possiamo farlo, possiamo solo dire che non lo abbiamo fatto, ma il nostro grido di battaglia deve sempre essere quello: io posso farcela. E allora una vittoria a pallavolo si trasforma in un’esplosione di gioia e di forza travolgente.

- Deux arcs-en-ciel sur la Somme – Leonardo Pedrotti – Trento
E’ così. E’ una storia vera. Gli eroi giocano a pallone con il nemico. E il nemico sta sempre dall’altra parte del campo. Ma quando il campo è quello di una battaglia, quando il campo è quello sul quale domani si può morire, calciare un pallone verso le linee del nemico diventa un messaggio di pace, e l’eroe continua a vivere per sempre.

- Quando 8 significa branco – Claudia Rinaldi – Formigine (Modena)
Ci sono cacce che non puoi fare. Una donna bellissima, un lavoro troppo importante, un punteggio troppo alto, una musica che non puoi suonare o un sogno che non sarà mai. Poi ci sei tu, che sai dove sono i tuoi limiti, uomo o lupo che tu sia. E ti arrendi solo per sentirti parte di qualcosa o vivere nei pensieri di qualcuno, fossero anche solo quelli di un lupo selvaggio e fiero.

- La voce – Irene Rossi – Sacile (Pordenone)
A volte l’arroganza va punita. Allora capita che in un momento qualsiasi della carriera di un cantante pop americano ci sia qualcuno, o qualcosa, che minacci di portagli via ciò che ha di più prezioso. Il prezzo da pagare non consente sconti, il nostro cantante lo capirà molto presto.

- Felice – Marina Scrivani – Casella (Genova)
Non è che essere felice faccia parte di cose impossibili. Quando hai una casa, hai incontrato la donna dei tuoi sogni, hai una bambina che descrivi come una piccola peste, ma che in realtà adori, hai un pasto caldo e una notte serena, una dietro l’altra, allora sei felice. Già. Ma tu chi sei?

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NOTA BENE: Non è in alcun modo prevista da parte dell’Associazione culturale YOWRAS la pubblicazione o la comunicazione di classifiche oltre l’ottavo posto.

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